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Darwyin Cooke |
Oggi, 14 maggio, ricorre l’anniversario della scomparsa di Darwyn Cooke, talentuoso autore e disegnatore canadese, scomparso a soli 53 anni il 14 maggio 2016.
Nella sua fulminante ma, purtroppo, corta carriera, ha lavorato sia con Marvel che soprattutto con DC Comics. Nel 2000 pubblica per quest’ultima la graphic novel Batman: Ego e, successivamente con Marvel, lavora sulle testate Marvel X-Force, Wolverine/Doop e Spider-Man's Tangled Web. Nel 2001, per DC, collabora con Ed Brubaker e Mike Allred per il rilancio di Catwoman. Ma il suo capolavoro arriva nel 2003, con DC The New Frontier (DC: La Nuova Frontiera).
Pubblicata da DC Comics tra il 2003 e il 2004, come miniserie in 6 numeri, DC: La Nuova Frontiera è valsa al suo autore ben tre Eisner Award (miglior miniserie, migliori colori e miglior design), tre Harvey Award (miglior disegnatore, migliori colori e migliore serie) e uno Shuster Award.
La sinossi è semplice: la Seconda Guerra Mondiale è finita, ma una nuova guerra è iniziata: una guerra strisciante, che non si fa con i bombardamenti e gli sbarchi e le trincee, ma altrettanto violenta e logorante. I supereroi, vittime di un sentimento popolare di indifferenza, se non di sospetto e astio, patiscono un lento ma inesorabile declino. In questo contesto, Superman, Wonder Woman e Batman vengono affiancati da nuove figure come Hal Jordan/Lanterna Verde, Barry Allen/Flash, Ray Palmer/Atomo, destinati a divenire LA nuova generazione di supereroi americani, per combattere una misteriosa minaccia aliena. E non sono soli: tantissimi gli eroi presenti degli anni quaranta, cinquanta, e sessanta, uniti per affrontarla. Un ideale passaggio di consegne, siglato tra eroi perfetti ma, se vogliamo, pedissequamente retorici, che lasciano il passo ad eroi meno perfetti ma più reali, umani.
La miniserie è fortemente influenzata da altre opere a tema revisionista come Kingdom Come, The Golden Age (con cui condivide l’ambientazione storica), Watchmen, il Cavaliere Oscuro di Miller. Cooke riconduce gli eroi alla loro essenzialità, cercando di mostrarli sotto una nuova luce: da questo punto di vista, l’opera ha una prospettiva opposta ad opere decostruzioniste come Watchmen, per cui è lecito parlare di revisionismo ma non di decostruzionismo tout court.
Uno stile originalissimo, un po’ pop e un po’ pulp, un disegno quasi cartoonesco, vagamente nostalgico e a tratti malinconico, che richiama l’America delle cosiddette Comic strip syndication, ovvero le strisce a fumetti tanto diffuse nei giornali USA tra gli anni '40 e '60, accompagnano il lettore dalla prima all’ultima tavola.
Il titolo riporta al celebre discorso che J.F. Kennedy fece il 14 luglio del 1960, in occasione del suo insediamento alla Casa Bianca: “Noi ci troviamo oggi sulla soglia di una nuova frontiera, quella degli anni ‘60, una frontiera di sconosciute possibilità e ignoti pericoli”. Una nuova America, in pieno boom economico, che si poneva grandi obiettivi – come la conquista dello Spazio – pur nella sua fredda guerra con l’URSS.
Tutto ciò traspare nell’opera di Cooke, dove un vento di speranza e grandi aspettative, dopo gli anni bui della guerra, pervade tutte le tavole della storia. Un’America che forse non è mai esistita e dove l’American Dream si scontrerà di lì a poco con la realtà del Vietnam. Nell'opera di Cooke c’è dunque tutta la storia DC di quegli anni, contestualizzata in quella degli Stati Uniti di allora: la Guerra Fredda, le battaglie per i diritti civili e la questione razziale, i primi voli nello Spazio.
DC: La Nuova Frontiera è una storia fuori continuity, poiché non considera i vari reboot e le varie crisis, ma mette comunque in fila gli eventi DC in una più o meno precisa timeline, tanto che la sua continuity è spesso definita come "la migliore di entrambe le ere", Golden e Silver Age.
Allo stesso modo, Cooke non utilizza il concetto di multiverso e considera il suo lavoro ambientato nella continuity pre-Crisi sulle Terre Infinite. Ciò nonostante, la Terra dell'universo di DC: La Nuova Frontiera è considerata una delle tante del multiverso delle 52 parallele (Terra-21) - anche se ai fini della storia e del suo significato questo non ci cambia assolutamente nulla.
Darwyn Cooke non è stato un autore che guardava alla tendenza del momento, come egli stesso ebbe modo di motivare: “Tutta questa roba che viene prodotta oggi finirà per diventare datata. Credo che il mio lavoro invece resterà. Credo che sia più facile raccontare un certo tipo di storie ambientate in un periodo di tempo passato, sfruttare la memoria di una società che crede che il passato sia più semplice”. Personalmente, non posso che essere d'accordo.
Grazie Darwyn, per quello che ci hai lasciato.
In Italia, DC: La Nuova Frontiera (con i 2 punti dopo DC, non presenti nel titolo originale...) è stata pubblicata per la prima volta da Play Press nel 2005, in tre uscite, con il titolo non tradotto; successivamente è stata ripresa da Planeta De Agostini nella collana I Più Grandi Supereroi della Terra, numeri #4 e #5, tra il 2009 e il 2010; Infine, RW Lion, nel 2018, ha pubblicato la miniserie in un più pregiato volume unico, all’interno della collana DC Black Label.
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