Già, proprio così: il film è arrivato nelle sale di tutto il mondo tra la fine di aprile e i primi di maggio e in questi giorni la campagna promozionale ha introdotto il nuovo titolo negli spot in TV e nei social, addirittura cambiandolo sui cartelloni pubblicitari e nelle locandine in giro per le città.
Un rebranding a metà corsa che - da quel che so - non era mai accaduto.
Cioè: che un film cambi titolo nel passaggio dalla sala all’home video non è una novità. Giusto per fare un esempio, Edge of Tomorrow (2014), il film di fantascienza con Tom Cruise ed Emily Blunt, è diventato Live, Die, Repeat.
Ma non mi risulta che un film abbia cambiato titolo sotto il naso degli spettatori. Così, de botto.
Ovviamente è una manovra pianificata da tempo, come quell’asterisco dopo Thunderbolts faceva chiaramente intendere. Non è certo un’improvvisata proposta all’ultimo momento di un eccentrico guru del marketing.
Introdurre la parolina magica Avengers nel titolo ha chiaramente l’obiettivo di dare una spintarella al box office, che comunque, da quel che leggo in giro, non sta andando affatto male.
Vedremo come Kevin Feige & C gestiranno la competizione tra questi nuovi Avengers e quelli “veri” che Sam Wilson ha detto di voler rifondare alla fine di Captain America Brave New World.
Resta il fatto che questo rebranding in corsa potrebbe essere l’inizio di una nuova tendenza dei Marvel Studios: film con titoli dinamici, che aumentano l’hype degli spettatori. Spettatori che, comunque, oggi, difficilmente possono essere tenuti a lungo all’oscuro dai colpi di scena eventualmente presenti nelle pellicole. Proprio come l’introduzione del nome del nuovo gruppo di supereroi del Marvel Cinematic Universe. Quindi, a questo punto, perché non sfruttare la cosa a proprio vantaggio?
Kevin Feige dimostra ancora una volta di stare sul pezzo.
E nel frattempo, Thunderbolts*... pardon, The New Avengers, è ancora nei cinema. Ma occhi aperti: potrebbe cambiare nome in Defenders entro la fine della settimana!
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