Il 1986 è un anno molto particolare per il fumetto supereroistico made in USA: è l'anno in cui vengono date alle stampe opere come Watchmen e Il Ritorno del Cavaliere Oscuro. Ma è anche l’anno in cui DC Comics decide di fare ordine nella propria confusa ed intricata continuity che, in più o meno 50 anni, era diventata poco gestibile da parte degli autori e impossibile da comprendere per i nuovi lettori. Optò così per l'azzeramento, con il famoso mega-crossover Crisi sulle Terre Infinite (Crisis On Infinite Earths). Dopo la conclusione dell'evento - che è divenuto una pietra miliare nell'Universo DC - questi ripartì daccapo e a diversi autori fu affidato il compito di rinarrare le origini dei personaggi che lo popolavano, aggiornandole ai tempi attuali: Superman a John Byrne, Wonder Woman a George Pérez e Batman a Frank Miller. Quel Frank Miller che aveva raggiunto la notorietà grazie al rimaneggiamento in chiave noir del personaggio di Daredevil e si era da poco cimentato con il Pipistrello di Gotham City ne Il ritorno del Cavaliere Oscuro.
Fu Miller stesso a proporsi per il reboot di Batman sebbene, forse anche per ridurre la mole di lavoro legata ai suoi molteplici impegni, optò per non occuparsi del comparto grafico. La scelta cadde su David Mazzucchelli, che già aveva dato prova dell'ottima intesa con Miller in Daredevil: Rinascita. I colori furono invece affidati alla di lui moglie Richmond Lewis.
Nacque così Batman: Anno Uno, pubblicato tra febbraio e marzo 1987 nella serie regolare di Batman (dal #404 al #407) e, nonostante la sua brevità - circa 100 pagine - portatrice di un enorme successo di critica e di pubblico (vendette in media 180.000 copie a numero, più del doppio dei numeri precedenti).
Miller partì dalle origini che gli autori Bob Kane e Bill Finger avevano dato al personaggio nel 1939, ma spostandone l'angolazione e ponendo l'attenzione non tanto sull'omicidio dei genitori, ma sulle prime volte che un giovane, inesperto e confuso Bruce Wayne, da poco rientrato a Gotham City dopo anni trascorsi in giro per il mondo a studiare e addestrarsi, indossa il costume di Batman. La storia segue dunque i suoi primi goffi tentativi di diventare un supereroe, che un po' ricordano lo sprovveduto Kick-Ass di Mark Millar (che - chissà - magari ha tratto ispirazione proprio da quest'opera), quando per la sua avventatezza rischia di morire dissanguato per lo sparo di un poliziotto. Il novello supereroe finirà per scontrarsi con la potente famiglia mafiosa dei Falcone, guidata dal taciturno Carmine, il Romano, un personaggio molto forte e ingombrante dove Miller ritrova il suo Kingpin (lui sì davvero ingombrante!) di daredeviliana memoria.
Con un perfetto parallelismo, il secondo protagonista della vicenda è il giovane futuro commissario James Gordon – arrivato da poco in città con il grado di tenente. Una persona integerrima, che capisce subito di doversi guardare le spalle anche da coloro con cui divide ufficio e lavoro quotidiano, ma che, nello stesso tempo, ha le sue fragilità, simboleggiate dalla relazione extraconiugale con una collega.
Bruce Wayne e James Gordon raccontano in prima persona le vicende di Batman: Anno Uno, con testi intensi e profondi in pieno stile dark e decisamente hard-boiled, con cui Miller si trova egregiamente a suo agio (come ben dimostrato fin dalla sua run di Daredevil).
Miller rappresenta una Gotham cupa, tragica, seppur senza eccessi (forse anche perchè la storia fu originariamente pubblicata sulla testata regolare di Batman, allora sottoposta alle rigide - e bigotte - regole del Comics Code) ma con dettagli che in quegli anni erano considerati certamente trasgressivi e border-line. Tra questi, ad esempio, la caratterizzazione del personaggio di Catwoman: Miller ne enfatizza il lato perversamente sexy (in realtà già presente nelle vecchie avventure della Gatta di Gotham City): la Selina di Miller è una prostituta e non se ne fa mistero (vedi il mio precedente approfondimento su Catwoman).
Dal canto suo, Mazzucchelli svolge il proprio compito egregiamente: il suo Cavaliere Oscuro è una
figura solida che si staglia su una città dall'aspetto sporco e caotico, ben enfatizzato dai colori di Richmond Lewis. Mazzucchelli si ispira moltissimo al primo Batman di Bob Kane, recuperandone le inquadrature molto angolate, con le tipiche ombre squadrate e definite. Il risultato è piacevolmente double-face: da un lato abbiamo una storia assolutamente innovativa e moderna, grazie ai testi dell'autore; dall’altro c'è quasi un omaggio alla gloriosa tradizione grafica della Golden Age. E, finalmente Batman aveva perso quella sua odiosa caratterizzazione naïf, che neanche gli autori originali avevano mai pensato ma che era stata affibbiata al personaggio nella Silver Age con le storie pop di Dick Sprang che, insieme alla storica serie TV con Adam West, contribuì a dissolvere il Batman di Kane e Finger, paradossalmente più vicino a quello di Miller rispetto all'improbabile cavaliere poco oscuro degli anni successivi.
figura solida che si staglia su una città dall'aspetto sporco e caotico, ben enfatizzato dai colori di Richmond Lewis. Mazzucchelli si ispira moltissimo al primo Batman di Bob Kane, recuperandone le inquadrature molto angolate, con le tipiche ombre squadrate e definite. Il risultato è piacevolmente double-face: da un lato abbiamo una storia assolutamente innovativa e moderna, grazie ai testi dell'autore; dall’altro c'è quasi un omaggio alla gloriosa tradizione grafica della Golden Age. E, finalmente Batman aveva perso quella sua odiosa caratterizzazione naïf, che neanche gli autori originali avevano mai pensato ma che era stata affibbiata al personaggio nella Silver Age con le storie pop di Dick Sprang che, insieme alla storica serie TV con Adam West, contribuì a dissolvere il Batman di Kane e Finger, paradossalmente più vicino a quello di Miller rispetto all'improbabile cavaliere poco oscuro degli anni successivi.
La storia di Miller e Mazzucchelli si impose così fin da subito come nuovo canone per chi poi prenderà in mano i personaggi di Gotham City, anche su pellicola: su Anno Uno è stato parzialmente basato il film del 2005 Batman Begins, primo della leggendaria trilogia di Christopher Nolan. Ma anche chi ha visto l'ultimo Joker di Todd Philips vi avrà senza ombra di dubbio ritrovato le medesime ambientazioni...
Insomma, quest'opera ha avuto il merito di aver posto le basi per il rinnovamento di un personaggio che ancora oggi fa scuola tra chi su Batman vuole scrivere: un supereroe senza superpoteri in un mondo marcio e corrotto, perennemenmte in lotta con i propri dubbi e i propri demoni, che si fa carico del male della società in cui vive e ne diviene un simbolo.
In Italia Batman: Anno Uno è stata pubblicata per la prima volta nel 1990 in brossuratini allegati ai #78 e #81 della rivista Corto Maltese editi da Rizzoli. Successivamente è stata raccolta in volumi unici, più e più volte - non esistono pertanto problemi di reperibilità:
- Batman Anno Uno - Play Press, 1996
- Classici del fumetto #16 Bur Rizzoli, 2001
- Batman Anno Uno (2a edizione) - Play Press, 2004
- Oscar Bestsellers #1483 Catwoman: Sfida a Batman - Mondadori, 2004
- Batman: Anno Uno Absolute Edition - Planeta DeAgostini, 2008
- Batman: La Leggenda #1 - Planeta DeAgostini, 2008
- DC Absolute #14 Batman: Anno Uno - Rw Lion, 2014
- DC Deluxe #18 Batman Anno Uno - Rw Lion, 2016
- DC Classic #55 - Batman Classic - Rw Lion, 2017
- Grandi Opere DC #99 Batman Anno Uno - Rw Lion, 2018
- Batman Library #53, Batman Anno Uno - Rw Lion, 2019
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