Nei primi anni ‘80 DC Comics promosse un supergruppo abbastanza atipico, poiché si trattava di supereroi ripescati tali e quali dalla Golden Age del fumetto supereroistico e riproposti ai lettori senza nessuna presunzione di revisionismo ma, semmai, con toni spensierati e quasi nostalgici: signore e signori, ecco la All-Star Squadron!
La All-Star Squadron debutta ufficialmente in USA in un inserto speciale di Justice League of America #193 (agosto 1981), cui seguirà la serie regolare già dal mese successivo.
È stata una serie fortemente voluta da Roy Thomas e disegnata da Rich Buckler (sostituito da Adrian Gonzales dal sesto numero e da Jerry Ordway dal diciannovesimo). Si compone di 67 numeri, pubblicati tra il settembre del 1981 e il marzo del 1987, più tre Annual.
Il numero 1 di All-Star Squadron contiene una lettera aperta ai lettori scritta da Roy Thomas in persona, in cui l’autore stesso spiega come tutto ebbe inizio: in quel periodo DC Comics voleva un fumetto che riprendesse la Justice Society of America – il primo ensemble di supereroi della storia, nato durante la Golden Age. L'ultima serie della JSA era stata All-Star Comics, nel 1979. Fu così proposto a Thomas di prendere le redini del progetto. Thomas, invece di scrivere storie ambientate nella continuity attuale DC, preferì contestualizzarle durante la II Guerra Mondiale: la nuova squadra fu collocata su Terra-2, un universo parallelo alla continuity DC contemporanea, così da consentire crossover tra gli eroi dell’universo DC moderno di Terra-1 e quelli anni '40 di Terra-2.
Il cast di personaggi fu creato pescando tra gli eroi DC della Goden Age, ma anche tra quelli della Quality Comics e della Fawcett Comics, case editrici attive negli anni '40 e acquisite da DC Comics.
La All-Star Squadron può essere considerata uno dei primi tentativi di retcon, ovvero una riscrittura retroattiva della continuity, poiché ha di fatto reinventato le origini e la storia di personaggi consolidati nati molti decenni addietro. Lo stesso termine retcon pare essere stato coniato da Roy Thomas, che lo utilizzò per la prima volta nelle pagine dedicate alle lettere dei lettori, su All-Star Squadron #20 del 1983.
Tutta la serie è fortemente connotata da toni nostalgici che evocano la Golden Age, orchestrata magistralmente da un Roy Thomas in gran forma, autore da sempre devoto alla ricerca dell’ingenuità perduta dei fumetti degli anni '40.
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JSA- Classici DC #7 |
Il plot vede la sua istituzione per volere del Presidente Roosevelt come scudo dall’invasione dell’Asse, subito dopo il bombardamento di Pearl Harbor. Fecero parte del gruppo originario membri della Justice Society of America, dei Freedom Fighters, dei Seven Soldiers of Victory ed altri eroi non facenti parte di super squadre. Per giustificare nella narrazione il loro non utilizzo sul fronte europeo, si scrisse che Hitler possedeva un amuleto mistico, la lancia del destino, in grado di controllare qualsiasi supereroe con poteri basati sulla magia o con vulnerabilità alla magia stessa (compresi Superman, Lanterna Verde e tutti gli altri...pezzi da 90) che avessero attraversato il territorio in mano ai nazisti.
Dopo i fatti di Crisi sulle Terre Infinite che, come i fan DC sanno bene, convogliò in una sola realtà il multiverso, le versioni Golden Age degli eroi mainstream della DC Comics sono state in gran parte eliminate dalla continuity e nella All-Star Squadron rimasero solo i personaggi che non avevano una controparte su Terra-1: Superman, Batman, Robin, Wonder Woman, Aquaman , Lanterna Verde, Plastic Man e molti altri eroi furono tolti brutalmente dalla continuity e dunque da quel momento in poi non erano mai stati membri della squadra. Subito dopo gli eventi di Crisis la testata chiuse e fu lanciata una nuova serie, dal titolo Young All-Stars, dove i personaggi tirati via dalla continuity furono sostituiti con dei…surrogati che li ricordassero.
In Italia la serie è stata pubblicata integralmente da Planeta DeAgostini nella testata JSA- Classici DC del 2007 (10 numeri). Se volte fare un salto nella Golden Age, non vi rimane che recuperarla (i singoli albi si trovano con relativa facilità, tra i 5 e i 10 euro cadauno).
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